lunedì 5 settembre 2011

Miniracconto Dimenticato III


giovedì, 27 marzo 2008

Miniracconto Dimenticato III

C'era una volta in un paese lontano, una giovane principessa.
Accadde, un pomeriggio, che il Re suo padre decise di portarla con sé durante un viaggio. 
I due allora approntarono ogni cosa, si accomiatarono dalla corte e partirono con una buona scorta di forti soldati.
Il caso o forse il destino, volle che i viaggiatori dovessero attraversare una fitta foresta oscura, nella quale viveva una strega dotata di grandi poteri.
Alla strega non riuscirono a passare inosservati, poiché le trame dei suoi intrighi si estendevano per lungo raggio attorno a lei ed ella riusciva a sapere tutto quello che accadeva nella sua foresta e quando se ne accorse, per qualche motivo che solo la sua mente contorta poteva conoscere, decise di intessere un incantesimo sul Re e sua figlia.
Lasciò che gli sventurati si addentrassero sempre di più nel fitto degli alberi, dopodiché diede ordine ai suoi folletti di aggredire la carovana.
Quando i folletti saltarono fuori dal sottobosco con i loro nasi adunchi e le loro facce purulente, ci fu un momento di panico, ma le guardie che erano fedeli ed abili, sguainarono le loro spade e si gettarono nella battaglia.

Miniracconto Dimenticato II


giovedì, 20 dicembre 2007

Miniracconto Dimenticato II

In un antico regno il cui nome è andato perso nelle cronache del tempo, viveva un vecchio e saggio Re, con una grande corte piena di valorosi cavalieri.
Un pomeriggio qualsiasi di una giornata estiva, il Re fu avvisato dell'arrivo di un suo vassallo che chiedeva disperatamente udienza. Il Re gliela concesse.
"Mio sire" disse il cavaliere con aria stralunata "grandi e malefici prodigi accadono nei recessi del tuo regno!".
"Che cosa ti sconvolge, mio fedele? Racconta".
"Ero ad abbeverarmi alle sorgenti del Grande Fiume che sorge ad est, reduce da un lungo e periglioso viaggio, quando d'un tratto ho avvertito una presenza malefica ed ai miei occhi s'è manifestato un demone orribile e nero.
Subito balzai all'indietro sguainando la spada, ma il demone mi rise in faccia, dopodiché allungò la sua mano artigliata e posò a terra una cosa, prima di svanire nel nulla.
Allora sono corso fino a qui per dare l'allarme".
Il Re allora rimase a fissare il cavaliere per qualche attimo, poi aggiunse:
"Che cos'era? L'hai portato qui?"
Il cavaliere allora sembrò palesemente imbarazzato.
"No, mio sire, non l'ho portato qui... non so cosa fosse"
"Ma com'era fatto?"
"Io... non lo so, sire"
"Come può essere, non l'hai visto?"
"Si, l'ho visto" annuì il cavaliere "ma non so come dire... mi sfugge. Non so cosa sia o come fosse fatto".
Il Re allora pensò che forse il suo cavaliere era impazzito, tuttavia dovette concedergli fiducia dati i servigi che aveva reso in passato, per questo motivo decise di inviare il suo Araldo a verificare la storia del cavaliere.

Miniracconto Dimenticato


mercoledì, 27 dicembre 2006

Miniracconto Dimenticato

Vediamo se riesco ad abbozzarla rapidamente:

C'era una volta un giovane ragazzo di nome Flick.
Viveva in un piccolo villaggio situato nella campagna di un grande regno, a ridosso di una antica ed ampia foresta.
Flick era molto in ansia e non si dava pace perché era innamorato di una giovane coetanea, ma non sapeva cosa fare perché aveva paura che i suoi sogni potessero infrangersi di fronte alla realtà.
A lungo questo tarlo l'aveva tormentato e lui se lo portava dentro ovunque andasse, qualunque cosa facesse ma riusciva a dissimularlo di fronte ai suoi amici ed i suoi parenti, così che tutti pensavano che stesse bene.
Un giorno Flick fu mandato a cercar funghi nella foresta per conto di suo padre.
Nel girovagare per i sentieri e per il sottobosco, gli capitò di incontrare una vecchia signora, seduta di schiena su un albero, che aveva un aspetto piuttosto misero e malridotto.
Flick sembrò inizialmente indeciso se rivolgerle o meno la parola, ma alla fine si risolse a farlo, forte del pensiero che si trattasse di una vecchia innocua.
"Vecchia signora, cosa vi cruccia?" le chiese "perché siete qui sola in mezzo al bosco con un'aria così greve ed un aspetto così misero? Posso aiutarvi in qualche maniera?"
"Giovane ragazzo" gli rispose la vecchia "aspettavo te".
Flick rimase interdetto da quelle parole.
"Come sapevate che sarei passato?"
"Non lo sapevo eppure ero qui ad aspettarti, non temere, ragazzo non ho cattive intenzioni, sono solo una vecchia indovina affamata e stanca per il viaggio e tu sei un giovane forte con dei buoni funghi nella cesta e dei cattivi timori per la testa, forse io e te possiamo fare uno scambio"
"Che genere di scambio?" chiese Flick, un po' diffidente.
"Tu puoi regalarmi qualche fungo per alleviare le sofferenze del mio stomaco ed io posso regalarti qualche parola per alleviare le sofferenze del tuo animo".
A Flick quella donna sembrava pazza, ma in qualche modo le piaceva, inoltre mentre parlava, sembrava che sapesse dei suoi problemi e che si riferisse proprio a quelli. Decise allora di accettare lo scambio e mentre lei mangiava, lui le raccontò di tutti i suoi pensieri ed i suoi dubbi circa la sua situazione.